
Queste sono le auto più economiche del mondo e stanno andando a ruba - Tuttofisco.it
Sta andando veramente a ruba, ed è facile capire il perché, ma queste auto costano meno di 2000 euro. Quali sono.
Nel panorama globale dell’automotive, la sfida di realizzare un’auto come mero mezzo di trasporto, senza orpelli superflui e al prezzo più basso possibile, continua a stimolare i produttori, soprattutto nei mercati emergenti.
Dopo anni di tentativi e innovazioni, quali sono oggi i veicoli più economici al mondo e quali caratteristiche li contraddistinguono?
Le auto più economiche: dal Tata Nano alla Bajaj Qute
Storicamente, la Tata Nano ha rappresentato un punto di riferimento nel segmento delle auto low-cost. Prodotta da Tata Motors in India tra il 2009 e il 2018, vantava un prezzo di poco inferiore ai 1.700 dollari statunitensi, rendendola per anni la vettura più economica al mondo. Tuttavia, la mancanza di standard di sicurezza adeguati ha impedito il suo ingresso nei mercati europei, Italia inclusa, e la sua immagine di “auto più economica” si è rivelata controproducente, contribuendo a un totale di circa 275.000 esemplari venduti, un risultato ben lontano dal successo sperato.
A partire dal ritiro della Nano, la leadership nel settore low-budget è passata alla Bajaj Qute, altro veicolo indiano prodotto dalla casa motociclistica e produttrice di autoricambi Bajaj Auto. Offerta a circa 1.900 euro, la Qute è un veicolo leggero di 450 kg, classificato ufficialmente come quadriciclo e non come un’automobile vera e propria. Il mezzo è lungo 2.752 mm, largo 1.312 mm e alto 1.652 mm, con un motore a benzina da 0,2 litri, capace di 13,2 CV, cambio sequenziale a cinque marce e retromarcia. La velocità massima è limitata a circa 70 km/h.
Nonostante il prezzo competitivo, la Bajaj Qute presenta notevoli limiti in termini di sicurezza: i test EuroNCAP hanno evidenziato un alto rischio di lesioni in caso di impatto, soprattutto a testa e torace, e l’assenza di airbag la rende inadatta agli standard europei più severi. Per questo motivo, la Qute non è mai stata immatricolata in Italia, ma è presente in altri mercati dell’Europa orientale, Grecia, Turchia e Russia.
In Italia, il segmento delle auto low-cost è praticamente inesistente, a causa delle normative stringenti in materia di sicurezza. Le mini e-car, veicoli elettrici leggeri con peso massimo a vuoto di 350 kg e una potenza di 4 kW, rappresentano l’unica opzione economica, ma il loro costo parte da circa 10.000 euro. Tra questi spiccano modelli come l’Ari 452 Motors e il Linzda M3-4, venduti intorno ai 9.900 euro, e la Renault Twizy Life, un veicolo leggero in grado di raggiungere 80 km/h, offerto a 11.450 euro. Un’alternativa elettrica compatta è lo scooter a quattro ruote con cabina Elektrofrosch, disponibile a partire da 3.990 euro, che si differenzia per la sua natura di veicolo elettrico a basso costo.
Il vero punto di riferimento nel mercato italiano per chi cerca una vettura economica e conforme agli standard europei rimane la Dacia Sandero, giunta alla sua terza generazione e proposta a partire da 8.990 euro. Grazie all’affiliazione con Renault, Dacia può avvalersi della tecnologia e della piattaforma della Renault Clio, offrendo così un prodotto economico ma con dotazioni più moderne. La Sandero misura 4,08 metri in lunghezza, con un bagagliaio da 328 litri espandibile a oltre 1.100 litri rimuovendo i sedili posteriori. Offre trazione anteriore e diverse motorizzazioni, inclusa una variante con cambio automatico CVT sulla linea di allestimento più completa “Comfort”.

Tra le concorrenti nella fascia economica figura la Mitsubishi Space Star, disponibile talvolta a offerte limitate intorno a 9.490 euro. Dotata di sei airbag e sistemi di assistenza alla guida, la Space Star offre un buon mix di sicurezza e prezzo, sebbene con equipaggiamenti base ridotti. Oltre al prezzo di acquisto, un altro aspetto fondamentale da valutare è il costo dell’assicurazione, specialmente per i neopatentati, che spesso si trovano a pagare premi assicurativi fino al 240% superiori rispetto ai guidatori esperti.
La classe di merito, che varia da 10 (migliore) a 25 (peggiore), influisce direttamente sul costo della responsabilità civile. Auto popolari tra i giovani, come la Renault Clio, tendono ad avere classi più alte, aumentando l’onere economico. La Volkswagen Polo, con classe di merito 11, offre un buon compromesso tra costi di gestione e sicurezza, ma il prezzo di listino superiore ai 19.000 euro la rende meno accessibile ai più giovani.
In alternativa, la Smart EQ Fortwo, sempre in classe 11, si presenta come una city car elettrica economica da mantenere, con un prezzo inferiore ai 14.000 euro e zero emissioni. La qualità e la sicurezza, dunque, hanno un costo. Sebbene esistano veicoli dal prezzo irrisorio, soprattutto nei mercati emergenti, le restrizioni normative e le aspettative di sicurezza nei Paesi europei impongono scelte diverse, dove il risparmio immediato si traduce spesso in un compromesso su affidabilità e protezione per chi guida e per gli altri utenti della strada.