
Impennata di prezzi, non potrai più comprare queste cose: diventano beni di lusso per pochi - tuttofisco.it
Impennata di prezzi per alcuni servizi che oramai stanno diventando sempre di più beni di lusso: ecco cosa non potrai più comprare.
Tra le spese che maggiormente pesano sulle tasche dei turisti, spicca senza dubbio il costo dei voli aerei. Nel 2025, si registra un aumento medio del 15-20% rispetto allo scorso anno, dovuto principalmente all’aumento del prezzo del carburante e alle tensioni geopolitiche che hanno influito sulle rotte internazionali. In particolare, i voli a corto e medio raggio verso le destinazioni europee più gettonate risultano più costosi, complicando la programmazione di chi preferisce spostarsi rapidamente e con flessibilità.
Anche il settore dei trasporti su terra ha subito rincari considerevoli. Le tariffe di autobus, treni e noleggio auto sono cresciute in media del 10%, con punte più elevate in alcune regioni turistiche. Questo incremento è attribuibile all’aumento dei costi energetici e alla maggiore richiesta di mobilità durante l’estate, che ha spinto gli operatori a riallineare i prezzi.
Impennata di prezzi, questi beni sono ormai lussi per pochi
Il settore dell’ospitalità è un altro ambito in cui si riscontra una marcata impennata dei prezzi. Le strutture ricettive, dagli hotel di lusso agli agriturismi, hanno aggiornato le proprie tariffe per far fronte ai costi crescenti di gestione, personale e manutenzione. In media, si segnala un aumento del 12-18% rispetto alla stagione estiva precedente.

In particolare, le destinazioni balneari più popolari come la Riviera Ligure, la Costa Smeralda e le località della Sicilia e della Sardegna mostrano incrementi di prezzo più accentuati, confermando la loro attrattività ma anche la pressione esercitata dalla domanda elevata. Anche i servizi accessori, come ristorazione, escursioni e attività ricreative, hanno subito rincari tra il 10 e il 15%, incidendo ulteriormente sul costo complessivo della vacanza.
L’inflazione persistente a livello globale è uno dei principali driver dell’aumento dei costi delle vacanze estive. I rincari generalizzati dei beni di consumo, dell’energia e dei servizi hanno inevitabilmente travolto anche il settore turistico, che si trova a dover traslare parte delle spese sui clienti finali.
Inoltre, la domanda turistica nel 2025 ha mostrato una crescita significativa, favorita dalla ripresa post-pandemica e dalla voglia di viaggiare dopo anni di limitazioni. Questa maggiore richiesta ha permesso agli operatori di mercato di applicare tariffe più elevate, soprattutto in alta stagione e nelle località più ambite.
Gli esperti consigliano dunque di prenotare con largo anticipo e di valutare alternative meno gettonate per contenere i costi. Ad esempio, scegliere periodi di viaggio in bassa stagione o destinazioni meno conosciute può rappresentare una strategia efficace per godersi una vacanza senza rinunciare alla qualità ma risparmiando.