Permessi legge 104, stop della Cassazione: “Non possono essere sostituiti con ferie”

La Legge 104/1992 rappresenta un pilastro fondamentale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità grave e per il supporto ai loro caregiver. Tuttavia, non di rado emergono controversie riguardo all’applicazione dei permessi spettanti ai lavoratori che assistono familiari con disabilità, in particolare quando il datore di lavoro tenta di farli sostituire con le ferie. Il caso di Lucia, impiegata presso l’azienda ZETA, è emblematico e consente di fare chiarezza sulla normativa vigente e sulle modalità di tutela del lavoratore.

Legge 104: diritto irrinunciabile ai permessi

Lucia ha inviato una richiesta formale al proprio dirigente per usufruire di due giorni di permesso ai sensi della Legge 104/1992, precisamente per il 8 e 9 agosto, al fine di assistere la madre, riconosciuta come persona con disabilità grave. La risposta del dirigente è stata quella di obbligarla a utilizzare invece due giorni di ferie, motivando la decisione con la disponibilità di giorni residui di ferie. Tale comportamento, tuttavia, risulta contrario alla normativa in vigore e alla giurisprudenza consolidata.

Per poter beneficiare dei cosiddetti permessi Legge 104, è necessario che il lavoratore sia un caregiver di un soggetto con disabilità grave, come definito dall’articolo 3, comma 3 della stessa legge. La disabilità grave viene riconosciuta in presenza di una minorazione che riduce significativamente l’autonomia personale e rende indispensabile un’assistenza continua e permanente.

La ratio della legge non si limita alla tutela della salute fisica o psichica della persona disabile, ma promuove anche il diritto all’integrazione sociale, considerato essenziale per lo sviluppo della personalità umana (Corte Costituzionale, sentenza n. 213/2016). Pertanto, il legislatore ha previsto una limitazione al potere organizzativo del datore di lavoro, in favore di interessi solidaristici e familiari che tutelano le persone più vulnerabili.

Il ruolo della giurisprudenza della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che i permessi ex Legge 104 costituiscono un diritto soggettivo pieno e non possono essere subordinati a valutazioni organizzative né sostituiti con altri istituti come le ferie o il recupero orario. Le sentenze più rilevanti in materia sono:

  • Sentenza n. 3209/2016: ha stabilito che i tre giorni mensili di permesso per assistere familiari con disabilità grave non sono equiparabili alle ferie e non possono essere sostituiti o compensati con esse. Il diritto è garantito per legge, indipendentemente dalla volontà del datore di lavoro.
  • Sentenza n. 15435/2014: ha precisato che i permessi Legge 104 non devono influire negativamente sulla retribuzione accessoria del lavoratore e devono essere computati integralmente ai fini della maturazione della tredicesima mensilità e delle ferie.
  • Sentenza n. 14468/2018: ha confermato che i permessi non possono essere sottratti alle ferie. Ogni tentativo del datore di lavoro di obbligare il dipendente a consumare le ferie invece dei permessi 104 è considerato illegittimo.

Come difendersi in caso di abuso del datore di lavoro

Nel caso di Lucia, la prima raccomandazione è di documentare accuratamente tutte le comunicazioni e le pressioni ricevute dal datore di lavoro per utilizzare le ferie in luogo dei permessi Legge 104. È consigliabile conservare le email e ogni altra forma di comunicazione scritta.

In presenza di richieste illecite, il lavoratore può rivolgersi al sindacato o all’ispettorato del lavoro per segnalare l’abuso. Inoltre, è opportuno valutare il supporto di un avvocato esperto in diritto del lavoro, soprattutto se le violazioni si ripetono o sono accompagnate da episodi di discriminazione.

Dal 2024, inoltre, è attivo il Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità istituito dal D.Lgs. 5 febbraio 2024, n. 20, che dispone di poteri di verifica e contrasto verso ogni forma di discriminazione o molestia connessa alla condizione di disabilità. Tale figura può essere un ulteriore punto di riferimento per tutelare i diritti dei lavoratori caregiver.

Il quadro normativo e le agevolazioni previste dalla Legge 104

La Legge 104, promulgata il 5 febbraio 1992 e aggiornata più volte fino al 2025, disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità, riconoscendo un ampio ventaglio di agevolazioni. Per i lavoratori, in particolare, sono previsti tre giorni di permesso mensile retribuiti per assistere familiari con disabilità grave entro il terzo grado di parentela o affinità.

La legge tutela anche l’autonomia personale e promuove la rimozione degli ostacoli di natura sociale ed economica che impediscono il pieno sviluppo della persona. In questo senso, il diritto ai permessi è inteso come strumento essenziale per garantire la continuità dell’assistenza e il rispetto della dignità del soggetto disabile.

La normativa prevede altresì che i permessi Legge 104 non incidano sulla maturazione di altri diritti come ferie, tredicesima mensilità o retribuzione accessoria, rafforzando ulteriormente la posizione del lavoratore caregiver.

Pressioni indebite e abuso dei permessi: il rischio licenziamento

Va sottolineato che, sebbene i permessi Legge 104 siano un diritto soggettivo, un uso improprio può comportare conseguenze disciplinari fino al licenziamento per giusta causa. Tuttavia, la giurisprudenza italiana richiede prove chiare e circostanziate, e non si può procedere a sanzioni sulla base di sospetti o presunzioni.

Un utilizzo corretto dei permessi non implica necessariamente la presenza continua presso il familiare disabile, ma può includere attività indirettamente collegate all’assistenza, come la gestione di pratiche o visite mediche.

Il bilanciamento tra tutela del diritto e prevenzione di abusi è quindi affidato a un’attenta valutazione caso per caso, con l’obiettivo di proteggere sia il lavoratore che l’azienda.


La vicenda di Lucia rappresenta un esempio concreto delle difficoltà che possono emergere nell’applicazione pratica della Legge 104, evidenziando l’importanza di conoscere i propri diritti e le opportunità di tutela previste dalla normativa e dalla giurisprudenza.

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Redazione