Stipendi scuola tra i più bassi, Anief: “Servono risorse nella prossima manovra”
Gli stipendi del personale scolastico e della ricerca pubblica si confermano tra i più bassi all’interno della pubblica amministrazione italiana, mentre altre categorie come i dipendenti delle forze armate o della carriera diplomatica percepiscono compensi ben più elevati. A evidenziarlo è l’ultimo rapporto della Ragioneria Generale dello Stato, aggiornato al 2023, che ha tracciato un quadro chiaro delle retribuzioni medie lorde annue nel settore pubblico.
Secondo i dati ufficiali del Conto annuale della Ragioneria, che tiene conto del lordo dipendente comprensivo di tredicesima e indennità, la retribuzione media annua lorda nel comparto Istruzione e Ricerca si attesta intorno ai 33.100 euro. Questo valore rappresenta la fascia più bassa tra i dipendenti pubblici, posizionandosi addirittura al di sotto della media degli enti locali, che è di circa 33.800 euro.
In netto contrasto con questo risultato, i dipendenti delle forze armate, che godono anche di una pensione anticipata, si collocano su una media di 47.200 euro lordi annui. Ancora più elevata è la retribuzione per chi svolge la carriera diplomatica, che raggiunge i 103.200 euro annui, seguita da altre carriere selettive come quella della magistratura (152.500 euro) e della carriera prefettizia (138.500 euro).
Un secondo gruppo, con stipendi superiori alla media generale ma non ai livelli delle carriere più prestigiose, comprende anche le forze di polizia (46.000 euro), il personale sanitario pubblico (43.900 euro) e le amministrazioni centrali (41.700 euro). Questi comparti prevedono particolari indennità legate alla natura del servizio, come turni, reperibilità e specifiche responsabilità operative.
Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), commenta con preoccupazione i dati emersi: “Il comparto Istruzione si sta progressivamente distanziando dagli altri settori pubblici nazionali e dagli standard salariali dei Paesi OCSE. In meno di cinque anni, i lavoratori della scuola e della ricerca hanno perso il 7,5% del potere d’acquisto a causa del mancato adeguamento all’inflazione”.
Pacifico sottolinea che il divario rispetto agli altri ministeri supera gli 8.000 euro l’anno, traducendosi in una perdita complessiva di circa 40.000 euro in cinque anni per ciascun lavoratore del settore. “Questa situazione è insostenibile per 1,4 milioni di lavoratori che meritano una giusta valorizzazione economica”, afferma, chiedendo che la politica intervenga con stanziamenti specifici nella prossima Legge di Bilancio.
Tra i nodi critici evidenziati dal sindacato, vi è anche la mancanza di indennità accessorie come i buoni pasto e le indennità di trasferta, che invece sono previste in altri comparti pubblici. Inoltre, condizioni contrattuali sfavorevoli penalizzano figure come i collaboratori scolastici, che percepiscono compensi poco superiori al reddito di inclusione, e gli assistenti di segreteria, che guadagnano meno dei loro omologhi nei comuni e con meno diritti, tra cui smart working e tutela da affaticamento da videoterminale.
Durante il recente confronto con l’ARAN per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) 2022-2024, l’ANIEF ha ribadito la necessità di un intervento strutturale che prosegua la strada intrapresa con l’ultimo contratto, che ha portato un incremento di 500 milioni di euro agli stipendi del personale scolastico.
Pacifico insiste che “chi possiede un titolo di studio superiore, affronta un alto livello di stress da lavoro correlato e assume responsabilità anche penali deve essere retribuito adeguatamente, e non meno rispetto ad altre categorie del pubblico impiego”. Una valorizzazione economica e professionale ritenuta imprescindibile per garantire dignità e motivazione a docenti e personale tecnico-amministrativo, spesso altamente specializzati, ma sottopagati.
L’ANIEF si conferma così un attore chiave nella rappresentanza e tutela dei lavoratori del settore educativo, proponendo soluzioni concrete per colmare il divario retributivo e migliorare le condizioni complessive del comparto.
ANIEF, fondata a Palermo nel 2009 e guidata da Marcello Pacifico, è un sindacato professionale che rappresenta docenti, ricercatori, personale ATA e formatori in tutta Italia, con oltre 51.000 iscritti. L’associazione si impegna nella difesa dei diritti professionali, giuridici ed economici del personale scolastico, promuovendo anche iniziative di formazione e tutela giuridica.
La disparità retributiva evidenziata dalla Ragioneria dello Stato e denunciata dall’ANIEF sottolinea l’urgenza di un intervento normativo e finanziario che valorizzi finalmente il lavoro di chi opera nel settore dell’istruzione e della ricerca, garantendo parità di trattamento rispetto agli altri comparti pubblici e ai parametri europei di riferimento.